: Quanto dura il tempo

Una domanda? Una supposizione? La soluzione che vuol dire saper vivere.
Eh sì perché sta tutto lì: se riesci a valutare il tempo nella maniera giusta, hai vinto!

Il tempo è denaro, il tempo è inganno, il tempo è tiranno. Il tempo aiuta. Con il tempo si dimentica. Con il tempo si riesce a far tutto. Il tempo, il tempo, il tempo…
Allora sei sempre in ritardo, anche quando provi a mettere avanti l’orologio per fregarlo, ma è sempre lui che frega te. Altre volte si riesce stranamente a rallentarlo e vedere che più cose hai da fare nello stesso momento e più ne riesci a fare.
Un giorno ti trovi di fronte a un dolore grande e vorresti, sì, che il tempo volasse via lontano più veloce della luce. Un altro giorno invece hai di fronte gli occhi che cercavi da tutta una vita, e vorresti che quelle ore infinitamente piccole si congelassero all’istante senza sciogliersi, invece, dopo un battito di ciglia.

Non arriviamo mai a finire quella cosa in tempo e desideriamo un’ora in più, dieci minuti di più. Altre volte abbiamo fretta di vedere il domani diciamo: “finalmente pure questa è passata!”, “non vedo l’ora che arrivi sabato”; e intanto lui se ne va via, corre inesorabile.

Comunque vada, la maggior parte delle volte siamo fuori tempo, non ci accontentiamo, non riusciamo ad assecondarlo. Anche se però il tempo lo abbiamo dentro, siamo noi stessi dei cronometri viventi. Custodiamo il nostro ingranaggio fatto a cuore che si agita e ci tiene per mano con un ritmo direttamente proporzionale alle nostre emozioni.
Quando ti fermi a pensare al cuore, ti sembra impossibile che quel coso, grosso come un pugno, ci tenga vivi e dia lui la cadenza più o meno regolare alla nostra esistenza. Un-due, un-due, un-due; instancabile, sempre, continuamente un-due, un-due, un-due. C’è chi non sa di averlo e c’è chi pensa troppo al suo esistere. Per qualcuno è pigro da far stare male, per altri è perfettamente sincronizzato ai successi che riesce a regalare. Lui c’è sempre, anche se te lo scordi come è giusto che sia, è lì a tenere il tempo per te.

E adesso? Adesso non c’è. “Adesso” è l’unica parola che non ha senso perché riesce a diventare vecchia ancor prima di pronunciarla. Si trasforma con un attimo in “prima”, in “ricordo”, in “sorrisi”, in “la prossima volta non mi sbaglio”.
E tra un po’? Tra un po’ forse  è meglio che vado perché, a pensarci bene, si è fatto veramente tardi!

 




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